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Parco di Pinocchio: storia e descrizione del parco a Collodi

Una delle attrazioni più significative e suggestive che possono essere visitate e scoperte all’interno del contesto toscano e italiano è il cosiddetto parco di Pinocchio, e risulta essere un parco commemorativo situato a Collodi, in una frazione del comune di Pescia. Il parco in questione, chiaramente dedicato all’opera di Collodi, è quello all’interno del quale Carlo Lorenzini, l’autore della celebre fiaba, ha trascorso gran parte della sua infanzia, potendosi inspirare fino a realizzare uno dei racconti più importanti nella storia della letteratura. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito del parco di Collodi.

Descrizione del parco di Pinocchio

Il parco di Pinocchio è pensato per essere un’attrazione turistica per bambini, per quanto differisca rispetto ai naturali parchi di divertimento all’interno dei quali è possibile giocare con attrazioni e altre tipologie di giochi che vengono messe a disposizione di bambini e adulti. L’esperienza che si vuole regalare, attraverso questo parco, è quella di una vera e propria immersione nell’ambiente della fiaba, dettata dal connubio tra arte e natura, oltre che, naturalmente, dalla presenza di numerosi riferimenti alla fiaba di Pinocchio. Basterà pensare alla scultura di Pinocchio e la fata, posizionata nei pressi dell’ingresso, o alla piazzetta dei mosaici, che anticipa il cosiddetto villaggio di Pinocchio con sculture del carabiniere, del gatto e la volpe, del serpente e del grande pescecane.

La storia del parco di Pinocchio

Il parco di Pinocchio è stato inaugurato nel 1956, a seguito di un progetto che era stato portato avanti qualche anno prima; soltanto nel 1962 è stata riconosciuta la Federazione Nazionale Carlo Collodi, che ha permesso la realizzazione di un intero parco a tema attraverso l’installazione di sculture e altre tipologie di strumenti atti alla commemorazione della celebre fiaba di Pinocchio. A partire dal 1986, infine, il parco si è arricchito della presenza del laboratorio delle parole e delle figure, sulla base di uno schizzo dell’architetto Giovanni Michelucci.